Cirò Marina - Trattare la storia con il rigore scientifico del ricercatore più attento e meticoloso ma anche con la passione e l'amore del cultore dell'identità locale: è questo il dato che risalta con maggiore evidenza dalla lettura dell'opera "Storia di Cirò Marina" di mons. Antonino Terminelli (Edizioni Eliotip pp. 414), patrocinata dal Comune di Cirò Marina.
E così, mettendo insieme, amalgamati nella giusta dose, descrizione di avvenimenti e partecipata annotazione delle tappe dello sviluppo di una piccola comunità, l'autore di9segna il profilo puntuale di un paese giovane ma dalle radici profondissime. Una narrazione in perfetto equilibrio tra passato e presente, tra esposizione e analisi ragionata dei fatti, tra l'orgoglio dei valori della tradizione e l'esigenza di una modernità che sappia però mettere da parte gli errori del passato.
Le pagine di questo libro, che si aggiunge alla folta galleria di volumi già pubblicati e apprezzati che portano la firma di Antonino Terminelli, restituiscono così al lettore le immagini vivide di quest'incantevole angolo di Mediterraneo da quando, poco più di un secolo fa, incominciò ad assumere le sembianze di un piccolo agglomerato urbano. Ed ecco dunque la genesi di Cirò Marina nata dall'incontro magico tra acqua e terra, tra chi cioè vi arrivò perché allettato dalla ricchezza del suo mare e chi dalla
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fertilità delle sue campagne. Sembra quasi vederlo quel primo pugno di case che punteggiano la pianura, incastonate tra l'azzurro dello Ionio e il giallo di distese di frumento. Con i profumi densi del borgo marinaro e l'aroma dei mosti che si diffonde dalle piccole cantine delle quali ciascuna casa è dotata.
E' l'affresco di una piccola epopea che Antonino Terminelli rappresenta con grande efficacia. E che descrive, con stile semplice e piacevole, aspetti riguardanti tanto il territorio quanto l vita delle prime famiglie che decisero di fare di questo angolo di Calabria la loro nuova città. Preziosi "depositi" dai quali Terminelli preleva la materia prima della sua ricostruzione storica sono anche i registri parrocchiali sui quali, stagione dopo stagione, sono annotati le unioni matrimoniali, le nascite, i decessi. E che, in mancanza di altre fonti, costituiscono, quindi, uno spaccato statistico fondamentale per chi voglia comprendere l'evoluzione sociale di un borgo come la Marina di Cirò.
Si badi, però, che queste notizie non soddisfano una pur comprensibile curiosità degli attuali abitanti di Cirò Marina. Esse, infatti hanno la capacità di assurgere a modello descrittivo dello sviluppo di tutti di altri borghi marinari che, a partire dalla seconda metà del
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secolo scorso, incominciarono ad insediarsi lungo la costa. In genere questi villaggi ereditarono la stessa denominazione, del retrostante centro collinare; denominazione preceduta o seguita dall'Identificazione geografica di "Marina". Da qui discende l'interesse dell'opera di Terminelli che sicuramente non mancherà di costituire una delle basi di partenza per qualsiasi studioso voglia approfondire il fenomeno del ripopolamento delle marine tra Reggio e Taranto dopo secoli di abbandono delle coste a causa delle incursioni saracene e della malaria.
Dai documenti di cui Antonino Terminelli è venuto in possesso e che risalgono agli anni Ottanta del secolo scorso, si attesta che sul territorio dell'odierna Cirò Marina, nel sobborgo chiamato "Baracca", un discreto numero di famiglie di Cirò e dei centri vicini inizia l'occupazione di suoli di proprietà del demanio, in prossimità della costa. Questi suoli sono ricompresi nell'arenile del quale il comune di Cirò chiede la cessione al Governo, al fine di regolarizzare una situazione di fatto. Proprio dall'elencazione di questi suoli si suò risalire alle famiglie fondatrici di Cirò Marina, spinte per altro a trasferirvisi - fa notare l'autore - in seguito alla quotizzazione della contrada Difesa. L'autore prende per mano il lettore conducendolo, attraverso i capitoli, nei decenni successivi che faranno segnare per la crescita della
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comunità (che intanto va sempre più ingrandendosi) passi fondamentali: ad esempio, la rete ferroviaria, l'opera di bonifica, la realizzazione della prima difesa contro le mareggiate, la costruzione del ponte sul Lipuda. Non mancano riferimenti alla toponomastica, all'ampliamento di quella che ancora oggi costituisce la principale arteria stradale di Cirò Marina, via Roma; al sistema delle vie interpoderali chiamate volgarmente "cave"; alla nascita della squadra di calcio "Cremissa"; al rinvenimento del Tempio di Apollo Aleo e del celebre acrolito in marmo custodito nel Museo di Reggio Calabria e raffigurante la divinità greca.
Terminelli annota altre decine di avvenimenti e di fatti, grandi e piccoli, tra i quali anche l'occupazione delle terre nel secondo dopoguerra e la Riforma agraria con la quale si procedette all'assegnazione delle terre e il raggiungimento dell'autonomia amministrativa da Cirò. Tutte tappe di una evoluzione che l'autore registra con scrupolo e dovizia di dettagli e che costruiscono la summa di un'opera che si pone certamente come quella più articolata ed organica finora realizzata sulla storia di Cirò Marina.
A.C.
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